Il rischio valutario ha un impatto notevole sulla volatilità del portafoglio, in particolare per le azioni dell'eurozona e del Regno Unito, anche se l'effetto è meno pronunciato rispetto al rischio complessivo. Il Giappone rappresenta un'eccezione, poiché lo yen si muove spesso in modo inversamente proporzionale al mercato azionario nazionale.

Il nostro approccio alla copertura del rischio di cambio
Raccomandiamo agli investitori di coprire la maggior parte della loro esposizione ai cambi (FX) nei principali mercati sviluppati (DM). In particolare, raccomandiamo di coprire completamente le allocazioni a reddito fisso e di mantenere coperture parziali sulle partecipazioni azionarie, soprattutto per gli investitori europei. La nostra strategia enfatizza l'uso di coperture permanenti piuttosto che tentare di adeguare dinamicamente le esposizioni in valuta estera, in quanto offre maggiore coerenza e prevedibilità.

Opportunità per il rischio di cambio
Pur dando la priorità alla copertura per la stabilità, c'è spazio per l'assunzione di rischi a breve termine. Dato che il mercato valutario opera 24 ore su 24, 7 giorni su 7, ed è spesso il primo a reagire a eventi inattesi, gli investitori possono capitalizzare su questi movimenti. I principali fattori che determinano le fluttuazioni valutarie sono i cambiamenti politici che influenzano i differenziali dei tassi d'interesse, il sentiment degli investitori, i fattori tecnici, le valutazioni e i fondamentali economici più ampi.